Il 3 Novembre 2010 nasce “Amunì” Associazione Mani Unite Onlus !

PERCHE’ AMUNI’ ONLUS ?

Nel 2010 un gruppo di professionisti, uniti dallo spirito diamore e solidarietà verso i “poveri più poveri” e verso gli “ultimi” di qualsivoglia etnia, stato sociale o fede religiosa, consapevoli del buon lavoro svolto in tal senso collaborando nel tempo con altre associazioni, grazie anche al supporto di tanti amici, decide che i tempi sono maturi per dar vita ad una ONLUS che fosse espressione di questa dedizione 

Il 3 Novembre 2010 nasce “Amunì” Associazione Mani Unite Onlus.!

La storia che precede la nascita di Amunì inizia nell’anno1988, grazie all’impegno nel volontariato di Franco Alioto (geologo), che si reca a Boumbuakà, in Togo (Africa Occ.), per una ricerca idrica, finalizzata allo scavo di pozzi, in alcune missioni del Don Orione.

Nel 2002 inizia una collaborazione con ICU (Istituto per la Cooperazione Universitaria, per la quale ONG crea una sezione a Palermo; nello stesso anno il suo impegno è abbracciato anche da Anna Monteleone (Mazara del Vallo), che, da quel momento, darà un contributo importante nella provincia di Trapani.

Nel 2004, accompagnato da Alberto Marcianò (Medico di Carini), si reca ad Abancay (Perù) per valutare un progetto, riguardante la ristrutturazione di un vetusto lebbrosario, costruito negli anni ’60, e poi trasformato in un centro medico per l’assistenza dei poveri dell’Apurimac, regione delle alte Ande peruviane;

dal sopralluogo alla decisione di non di ristrutturare ma di costruirne uno nuovo e poi alla inaugurazione del nuovo Ospedale Santa Teresa trascorrono soltanto due anni (Agosto 2006).

In questi anni, nel loro impegno quotidiano, Franco ed Alberto vengono affiancati dalla assistente sociale Luciana Ardizzone, che si dimostra particolarmente portata nella organizzazione degli eventi finalizzati al fund-raising, e dal ginecologo Giovanni Bavetta (Castelvetrano TP), che dopo una esperienza di volontariato nel 2006 ad Abancay, decide di pubblicare un libro “Vento delle Ande”, nel quale racconta la sua esperienza ed il suo impegno verso gli “Ultimi” in Perù;

il loro impegno andò ben oltre il finanziare e costruire la struttura logistica dove curare i malati poveri; infatti, grazie alla disponibilità di tanti altri medici specialisti, che si recarono ad Abancay, si favorì la crescita del personale medico e paramedico locale e si portò un grande contributo per un “know-hou” più specialistico; tra questi ricordiamo Nicola Pantano (oncologo), Nicola Comparetto (chirurgo) e Marina Floresta (cardiologa);

quest’ultima nel 2010 si reca ad Uripa, villaggio a 4000 m./slm, per inaugurare un poliambulatorio e per dare un primo aiuto di medicina interna e di base ad una popolazione che non aveva mai conosciuto l’assistenza medica.

Nello stesso anno questi volontari di Icu-Sicilia, in collaborazione con l’Associazione romana “Ersilia Onlus”, costruiscono ed inaugurano un asilo nido per 150 bambini a Manchay, una delle favelas di Lima (Perù).

Nel frattempo il gruppo si amplia con l’arrivo del pediatra Giuseppe Attardo, dell’ ing. Scargiali , del chirurgo-pediatrico prof. Giuseppe Li Voti, e dei dirigenti regionali Rita Patti e Salvo Milazzo.